Il tempo come lo viviamo
Marie Johanne Croteau et Daniel Meurois
Recentemente abbiamo appreso che ci sono stati incontri tra fisici quantistici e alcuni biologi d’avanguardia, al termine dei quali si è ipotizzato che la classica giornata di 24 ore si sarebbe ridotta a circa 18 ore.
Questo ovviamente non vale solo per la Terra, ma per tutto il nostro settore galattico. Ciò significa che, anche se l’alternanza della durata dei giorni e delle notti non sembra essere influenzata e viene misurata meccanicamente allo stesso modo, ci sarebbe una compressione dello spazio-tempo.
Questa compressione influisce sul tasso vibratorio del pianeta (misurato in Hertz) e sul livello di coscienza di tutto ciò che lo abita… non solo degli esseri umani.
Ciò potrebbe significare che i valori stanno cambiando e che la percezione psicologica del tempo lineare non è più la stessa.
Da un punto di vista analogico, se la dimensione dello Spazio (distanza) si è in un certo senso contratta grazie a mezzi di trasporto e comunicazione molto più veloci, anche la dimensione del Tempo ha subito una trasformazione.
In generale, stiamo tutti vibrando più velocemente e quindi stiamo vivendo, senza nemmeno rendercene conto, quella che viene definita l’eterizzazione del nostro mondo.
Eterizzazione non significa diventare sfocati e soffici, come alcuni ancora pensano, ma partecipare gradualmente a una trasformazione di tutto ciò che appartiene alla densità.
È per questo che, quando siamo in decoro, i mondi che ci appaiono sembrano altrettanto materiali di quello del nostro corpo fisico.
Per estensione, possiamo comprendere ciò che sta già accadendo, ad esempio, da milioni di anni alla civiltà venusiana, parallelamente alla nostra.
Per estensione, possiamo anche concepire che l’intera sfera di Venere e gli altri pianeti del nostro sistema stiano attualmente vedendo aumentare il loro tasso vibratorio parallelamente al nostro.
Questo significa che ci sarà sempre un divario senza speranza tra queste sfere di vita e la nostra?
No, perché le loro esperienze sono destinate ad avere un effetto esponenziale sulla velocità del nostro sviluppo.
Tuttavia, dobbiamo ammettere che non tutti gli attuali abitanti del nostro pianeta si trovano allo stesso stadio di evoluzione della coscienza e che solo alcune delle forme di vita terrestri potranno beneficiare appieno dell’attuale invito cosmico alla crescita.
Cosa accadrà alle altre anime? Saranno gradualmente attratte e portate a reincarnarsi in mondi più adatti a loro.
In questo senso, l’improvvisa esplosione demografica sulla Terra può essere spiegata in parte da massicce incarnazioni di anime provenienti da altri sistemi planetari più giovani del nostro, con l’obiettivo di beneficiare della moltitudine di esperienze offerte dal nostro pianeta, soprattutto negli ultimi decenni.
È facile capire perché la Terra non è solo un pianeta di insegnamento, ma anche di accoglienza.
Se tutte le sfere della vita si evolvono necessariamente verso l’alto, la nostra si trova in un momento particolarmente cruciale per quanto riguarda le possibilità di avanzamento che offre.
Daniel Meurois et Marie Johanne C. Meurois, Québec 2013
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